martedì 6 gennaio 2009

I sostituti


"Vivo con la tua foto, quella che ride"
La sostituta, Boris Pasternak


Storie incredibili, storie terribili, tante persone e poi una soltanto. 
Quante persone incontriamo?
Qualcosa resta, sempre. Fotografie reali, fotografie immaginarie, ricordi.
Anche quando poi vanno dall'altra parte del mondo, o dall'altra parte della vita. Restano.
Restano con la solitudine e le fotografie, i Sostituti.

Gli anni, con paziente appetito, gustano tutto, lentamente;
la voce è solo l'antipasto, il viso sarà il dessert. Nella mia memoria restano sorrisi.

Dal fondale di un mare di Tempo, tornano a galla i Sostituti, quando nessuno glielo ha chiesto. 
Sogni vaghi ad occhi aperti, sono lì e non ci sono. E non puoi nemmeno dirgliele tutte quelle cose banali: "mi manchi" o "grazie di essere qui". Magari non lo sapranno mai. Sorrisi.
Mi immagino noi, io e il Sostituto, davanti a uno specchio d'acqua quieto. Chissà la superficie cosa riflette.