giovedì 30 dicembre 2010

Resoconto 2000-2010

Ci siamo quasi.
Un decennio termina, l'Italia è allo sfascio.

Wikipedia mi suggerisce che di questi ultimi 10 anni,
quasi 8 sono stati sotto governo Berlusconi.
(11 giugno 2001 - 17 maggio 2006; 8 maggio 2008 -ancora in carica)

I problemi però saranno colpa delle "toghe rosse" e "dei giornali comunisti",
immagino.

giovedì 1 luglio 2010

Oggi è il primo giorno del resto della tua vita.

lunedì 28 giugno 2010

Le parole che non leggiamo più

E tu non lo sai | che il silenzio cresce come un cancro... 
Simon and Garfunkel


Ci sono parole di cui abbiamo bisogno.
Conosco ormai un paese diviso in due:
1) l'orgia di insopportabile loquacità, sgrammaticata e retorica delle parole in televisione.
2) il silenzio di un popolo che accetta tutto, anche quando si passa di buon misura il limite.

Ci sono parole di cui abbiamo bisogno.
Parole che andrebbero ricordate, spolverate e finalmente stampate un pò sui giornali.

Eppure deve fare figuracce la Nazionale durante la coppa del mondo,
perchè sennò restano lì dimenticate:

http://ilnichilista.wordpress.com/2010/06/25/lo-specchio-del-paese/

mercoledì 7 aprile 2010

Mezz'ora da dedicare al pianeta, e anche a te stesso: la (vera) storia della "roba"

Io, la Natura, sono chiamata madre, ma sono una tomba.
Alfred de Vigny

Siediti; per 20 minuti, o poco più.
Lascia la mente libera da pregiudizi, e poi
(se ne hai di coraggio) guarda questo
http://www.youtube.com/watch?v=9GorqroigqM 




Altrimenti se proprio l'inglese lo trovi difficile:
Versione sottotitolata in italiano


Ora prima di pensare un pò superficialmente qualcosa del tipo: "Naaaaaa ma non sta succedendo, esagerati", rifletti per lo meno qualche altro minuto in più.

Nel caso poi tu abbia riflettuto bene:
il sito ufficiale è The Story of Stuff

martedì 6 aprile 2010

L'infanzia è una casa - parte 2

Una volta usciti dall'infanzia, occorre soffrire molto a lungo per rientrarvi. 
Georges Bernanos


Oggi sono tornato in questo posto, che non è più la mia infanzia. 
 
E' solo ciò che resta della casa dei miei nonni, 
un luogo che non è più nemmeno lo scheletro del castello dove i miei occhi, 
da bimbo, trovavano tesori inesistenti, inestimabili.



Camminando sull'asfalto che il tempo versa sui ricordi, che soffoca il passato.


Qui c'era un gelso. Ma, davvero era uno solo?
Probabilmente l'unica operazione matematica che il cuore di un bambino è in grado di effettuare è la moltiplicazione. 
Nemmeno l'uguaglianza gli riesce!
Vedevo un gelso, e un solo albero era già una foresta. Il cane diventava il leone che la difendeva.

Con un lenzuolo spalancato raccoglievamo i gelsi, mentre mio padre scuoteva i rami.

Poi nelle pause il lenzuolo diventava facilmente un trampolino dei ragazzini tra noi più leggeri. Io in particolare ero pelle e ossa. Se provo a sforzare la memoria per riportare le immagini di quei momenti, mi sembra ancora di sfiorare il cielo. Quand'è che i nostri occhi cominciano ad allontanare la vista dalle cose invece?

Correvo migliaia di scale per scalare l'invalicabile ingresso. 
Spalancavo con le mani sporche il portone, e mio nonno mi sgridava perchè la lasciavo sempre aperta, e poi entravano mosche e moscerini.
E lì, all'angolo, insieme al fuoco ardeva mia nonna, ardeva di vita. Così piccolina e immobile, e tutta quella energia dentro, che già gli occhi ti parlavano. 
Appena apriva la bocca sembrava che una mandria di animali selvaggi stesse correndo nella tua direzione. Esordiva urlando: "Eccolo, il mio vagabondo!". 

E detta da lei quella magica parola segreta srotolava mondi e viaggi nella mia mente e nei miei desideri.

Ero già un pirata, un piccolo monello eroe, uno che della vita la sapeva lunga. 
 




venerdì 2 aprile 2010

Ne ho i dadi pieni


Round Dice
Originally uploaded by
webcnyew
Tell me how it is that you can sleep in the night
Without thinking you lost everything that was
good in your life to the toss of the dice?
Aerosmith: What it takes

Il sistema solare è solo un gigantesco lancio di dadi (rotondi)

Padre, mi perdoni, perché ha peccato


L'Italia, la terra dei cachi. Il solo paese con la popolazione "furba" (o almeno ci comportiamo come se lo credessimo). Ebbene sì, confessiamolo: noi vogliamo farla franca anche nella peggiore delle bricconate,
è proprio una nostra (bella) filosofia, vedi esempi dall'altissimo dai nostri massimi esponenti.

E il Vaticano non dovrebbe fingere di essere stato a parte,
visto che non si distanzia di un solo millimetro da questi nostri pessimi atteggiamenti;

Ce lo ricorda questa agghiacciante intervista del messaggero.

cito:
E per quanto riguarda la pedofilia come si deve comportare un confessore che raccoglie la confessione di un pedofilo? Che consigli fornite?«Un penitente che si è macchiato di un delitto simile, se è è pentito sinceramente, lo si assolve. E’ chiaro che dinnanzi a casi di persone consacrate soggette a disordini morali costanti e gravi (sottolineo, costanti e gravi) il confessore dopo aver, senza successo messo in atto tutti i tentativi per ottenere l’assoluzione consiglierà di abbandonare la vita ecclesiastica».

Amen

Incubi di tutti i giorni


Non è facile fare amicizia. Anche se coloro con cui cerchi di fare amicizia non sono struzzirana o gorillopardi o pitospini, o assassini o pazzi. La gente è complicata, sola, arrabbiata o ansiosa: è così e basta. Ma devi provarci lo stesso. Per quanto la gente ti possa spaventare, devi decisamente cercare di conoscerla. Perchè i fifoni non piacciono a nessuno.
Leander Deeny: Gli incubi di Hazel (2008)

sabato 20 marzo 2010

I compositori di realtà



[...] Bene – diceva Atharva – mettiamoci al lavoro.Piano del giorno?

Il computero centrale, su cui troneggia un busto in plastica del Gerarca, risponde:
a) visita Gerarca a vittime terremoto.Modifica delle reazioni della gente.Aggiungere abbraccio a bambina con regalo biscotti ben visibili (vedi contratto sponsor) 75” di durata
b) dichiarazioni capo leader opposizione Amaur.Ridicolizzare.60”
c) guerra Shama. 734a puntata.Bombardamento chimico come da sceneggiatura.125”.

- Fin troppo facile – pensa Atharva. Mette su un disco. Marce militari. Sempre musica quando crea.
Decide di iniziare da Amaur. Grandangola leggermente l'immagine. La faccia di Amaur diventa gonfia e ottusa. Interviene sulla voce con una distorsione di frequenza, rendendola stridula. Aggiunge un dettaglio. Alcuni presenti che mangiano voracemente attorno a un tavolo, scena presa da un vecchio Festival dell'opposizione. La inserisce proprio nel momento in cui Amaur parla di torture. Poi inserisce due pause nel discorso, come fossero due indecisioni. Alla fine aggiunge due secondi di Amaur che sale su una limousine di lusso. E' un vecchio filmato del suo matrimonio. L'ha già usato tre volte, ma funziona sempre.

tratto da Baol, Stefano Benni (edizione Universale Economica Feltrinelli, pagina 45)

Ora vi chiederete voi, ma quand'è che Benni ha scritto questa roba?
La risposta è - brividi - nel lontano 1990. Eppure, con minime correzioni, il testo descrive a meraviglia la finta realtà che viviamo oggi giorno, venti anni dopo.


Mi immagino Realtà e Finzione come due mani che reggono gli estremi di una corda infinitamente lunga.

Ma, forse è questo il significato dei Reality Show ("realitisciò", sciò, via per dinci!). Nel senso che hanno un significato per il Gerarca che controlla le tivvù. Lì per la prima volta lo spettatore ha sofferto del dubbio: dicono che sia realtà, ma possibile? Non sarà finzione? Se non totalmente, almeno in parte??
E così il primo passo tra i due estremi è stato compiuto. La Finzione è andata al centro, anche se ancora lontanissima dalla Realtà.

Poi hanno continuato i telegiornali. Hanno pian piano composto una nuova realtà, come fosse musica pop: il tizio ha squartato la moglie , e la legge gli consegna i soldi. Era un attore?
E allora adesso la Realtà ha abbracciato la Finzione lì, al centro di una linea che non traccia più nulla, c'è un solo punto, perso nello schermo LCD a 42 pollici.

Si dovrebbe fare qualcosa. 

O forse è meglio semplicemente rilassarsi sul divano,
afferrare la bacchetta magica con i numeri da 0 a 9. 
Premere il tasto rosso (il colore sta per "autodistruzione"), 
e ripulire questi sporchi pensieri nella scatola di bugie