martedì 6 ottobre 2009

Il fantasma del marinaio



[...] pensa a una nave, sa che è una città ma la pensa come un bastimento 
che lo porti via dal deserto , un veliero che sta per salpare [...]
Le città invisibili, Italo Calvino


Il Tempo ha soffiato la Notte sul cielo, come polvere.

E il cielo adesso sembra un mare profondo, che la città naviga silenziosamente.
La stanchezza forma echi e onde verso chissà quale spiaggia.
Domani mi sveglierò, inconscio della città sulla quale potrò spalancare le finestre.


Verso dove navighiamo, inconsapevoli?
La luce apre l'orizzonte mentre siamo altrove.

Ogni giorno è una città,
Un nuovo giorno sta salpando.
Il tempo esiste ancora, o è solo vento negli occhi, nelle vele.

Sulla volta celeste del mattino resta la scia di spuma e nuvole;
prova come i sogni ci abbiano smossi,  su passi strani di una danza antica.


Ma qualcosa deve ancora accadere, i pensieri si sbriciolano in granelli.
Il movimento della vita affonda in questa sabbia, approdando su spiagge deserte.
Le onde ancora ci arrivano, e ci richiamano a tornare


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